Chiesa e religioni: come ce ne liberiamo? (pubblicato il 18/04/10 su cusa.splinder.com)

La domanda risorge spontanea in questo periodo di esposizione di Sindone, quando i libri di mistero, sulla vita di Cristo e di teologia, occupano i vertici delle classifiche di vendita, mentre l’opinione pubblica scopre ciò che chi risulta inadattabile ai sondaggi d’opinione sapeva già perfettamente. E cioè che preti, vescovi e papi stuprano i bambini. E se non tutti lo fanno fisicamente, lo fanno psicologicamente in quel che raccontano loro e in ciò a cui cercano di educarci fin dall’infanzia.Anticlericale

Sarebbe fin troppo facile e forse scontato, mettersi ora a fare una cernita del perché la Chiesa e le religioni più in generale siano tra i sistemi di potere responsabili delle peggiori nefandezze della storia degli umani. O forse in realtà potrebbe essere anche utile rinfrescare la memoria, ma per questo merita ricordare che gli anarchici sono forse la realtà storica che più di tutte ha sempre mantenuto una coerenza nella lotta ad ogni forma di culto, e la pubblicistica in tal senso non manca.

Eppure, quando in epoca contemporanea l’Occidente era attraversato da quel forte vento di cambiamento radicale che si chiamava socialismo, nelle sue svariate forme ed interpretazioni, era convinzione di qualsiasi spirito libero che le religioni e la Chiesa, sotto i colpi della ragione scientifica e del progresso tecnologico, non avrebbero nel giro di un secolo più avuto ragione di esistere.

E allora perché? Come si spiega non soltanto la loro mancata estinzione, ma addirittura la ripresa dei fenomeni spirituali e delle credenze legate alla divinità, seppur spesso critiche o anche in contrasto con l’istituzione e il suo potere?

Sicuramente un ruolo primario è stato ed è tuttora giocato dall’egemonia culturale che l’”homo religiosus” e le sue istituzioni ancora detengono sotto varie incarnazioni, nonché dal livello di repressione che esse sono state e sono in grado di esprimere. Ma questo lo si sapeva già perfettamente un secolo fa e oltre, e allora chi forse ingenuamente continua a credere nella possibilità della libertà e quindi della liberazione, non può non domandarsi se qualche cosa non abbia funzionato anche in quelle correnti di pensiero che proprio della morte di Dio e dell’estinzione della religione hanno fatto uno dei loro cavalli di battaglia. E viene da rispondere che forse sì, quei fenomeni storici non hanno saputo, dopo aver ucciso Dio e l’uomo, dare delle risposte adeguate riguardo a quella che è la dimensione ontologica ed esistenziale – che può essere in certi momenti anche spirituale, perché energetica – atea, agnostica o comunque antireligiosa, dell’essere umano. Questo lo dimostra anche il rimbecillimento teista, spiritualista o ascetico di personaggi storici di una certa sinistra come Ferretti, Benigni, Terzani, ecc.

NietzcheForse paradigmi come il materialismo e lo scientismo sono alla lunga risultati insufficienti. Forse quando Nietzsche ci ha parlato di “Dioniso contro il Crocifisso” o dell’ ”uomo che va sempre oltre sé stesso” ha finito col capovolgere una medesima visione mitica e aristocratica della vita. Che paradossalmente, proprio di Dio e dello sfruttamento finisce con l’avere bisogno.

E intanto il potere ecclesiastico (e non solo) ci ha ancora una volta dimostrato come esso sia straordinariamente in grado di riassorbire annacquandolo, ogni fenomeno spirituale o esistenziale di dissenso che non sappia svincolarsi da quelli sono i paradigmi basilari della religione. Penso sì alla Teologia della Liberazione ed al “cattolicesimo dissidente” dell’America Latina. Ma credo che oggi sia in Italia emblema indiscusso di ciò, quella tentacolare lobby di potere che passa sotto il nome di Comunione e Liberazione.

E allora? Come la mettiamo?

Penso che sì, abbiamo bisogno di un nuovo umanesimo. Che sappia andare oltre le categorie e le categorizzazioni dell’epoca caratterizzata dagli ultimi due secoli e che forse se n’è andata.

Un umanesimo antireligioso, esistenziale senza essere esistenzialista. Questo umanesimo, ovviamente, non potrebbe che essere anarchico.

Edoardo

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gruppo pacifista, ecologista, libertario.
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