Basta violenze basta massacri: la popolazione siriana prima di tutto!

La stagione più tragica di quelle che sono state definite le “Primavere Arabe”, è stata probabilmente rappresentata dalla Siria. Tre anni di guerra civile contro uno dei regimi e dei tiranni più spietati e sanguinari, bombardamenti e massacri di civili, spettro di armi chimiche e interventi militari; ben 9 milioni di persone in fuga.

Come spesso accade purtroppo in questi casi, sulle tensioni ribelli dei siriani e delle siriane, sulla loro voglia di libertà, hanno mangiato i più biechi interessi geopolitici e fondamentalismi terroristici, portando il Paese sull’orlo della catastrofe umanitaria.

Ci schieriamo prima di tutto dalla parte della massima incolumità fisica e psicologica della popolazione. Della sua Primavera infranta, contro qualsivoglia potere che sia in grado di negarne il pieno sviluppo e la piena autonomia.

Chiediamo un’azione immediata da parte di tutte le forze politiche e sociali, delle personalità del mondo della cultura, dell’associazionismo e del volontariato che si riconoscano in queste rivendicazioni essenziali. Affinché arrivi alle popolazioni colpite, e alle forze che si oppongono tanto al regime di Assad quanto ad ogni altro tipo di autoritarismo, la più attiva solidarietà, sia mediatica che materiale.

Chiediamo uno sforzo comune al fine di aiutare a rovesciare – se necessario anche con l’uso della forza – il potere criminale del dittatore siriano. Sforzo che però potrà realizzarsi davvero, solo se sarà volto a sostenere attivamente e senza altre logiche di potere o compromessi, l’azione diretta e in piena autonomia delle istanze dei rivoluzionari che in quel Paese lottano per l’autodeterminazione.

Le Primavere Arabe hanno dimostrato come vastissimi insiemi di persone, possono improvvisamente trovare un filo di energia comune che, senza omologare, dia loro il senso dirompente di un’esistenza imprevedibile e difficile da controllare.

Di fronte al dispiegarsi di nuove forze reazionarie, che purtroppo sono fin ora riuscite a domare quelle energie e quelle rivoluzioni – senza farci facili illusioni sui loro limiti e sui loro stessi errori – vorremmo poter continuare a prendere spunto dal meglio di quelle esperienze di lotta e di vita comunitaria, fuori e contro tutti i poteri oppressivi.

CUSA

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gruppo pacifista, ecologista, libertario.
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