Umanesimo e non antropocentrismo (già pubblicato il 17/06/09 su cusa.splinder.com)

DALL’ INCONTRO CON I FRATELLI ANARCO-ECOLOGISTI DI ECOCULTURE ABBIAMO SENTITO L’ESIGENZA DI APPROFONDIRE UN TEMA NUOVO ALL’ INTERNO DELL IO UMANO: IL SUO RAPPORTO CON L’AMBIENTE E LA NATURA. L’UMANESIMO ANARCHICO E’ UN SOLE E VUOLE  ANALIZZARE E GODERE DEL CALORE DEI SUOI RAGGI E QUESTI RAGGI SONO I TEMI DELLA NATURA E DELL’AMBIENTE. UMANA ANARCHIA ALTRO NON E’ CHE UN RINNOVATO RISPETTO E UNA FRESCA VISIONE. IL NOSTRO INTENTO E’ UNIRE NON DIVIDERE.

ANTROPOCENTRISMO PORTATORE DI SPECISMO

La concezione antropocentrica mette l’essere umano in una posizione superiore rispetto a gli altri esseri viventi e all’ambiente, ciò comporta il radicarsi di un fenomeno detto specismo che è molto simile al razzismo e che permette diAnimal liberation vedere le altre forme di vita come mezzo per arrivare al fine dell’agio consumistico. Lo specismo è svuotare le altre forme di vita del loro valore misurandole inferiori secondo la logica umana di evoluzione. Lo specismo giustifica la violenza alzando la bandiera dell’inferiorità. Vi faccio un esempio cari lettori: ci dicono che gli animali non sentono sofferenza e sotto questa superficiale menzogna commettono le più feroci violenze giustificandole con lo stupido pretesto che il consumismo deve avere questi ritmi per ampliare il benessere giornaliero. Noi non vogliamo il benessere sporco di sangue e colmo di lacrime, ribadiamo con tutta la nostra forza e con tutta la nostra solidarietà il miglioramento dei rapporti uomo-natura-animali, ribadiamo un rinnovato rispetto che già esisteva nelle popolazioni considerate “primitive” dai colonizzatori, 

Come affermavo nella teoria dell’io trascendentale, l’uomo ricerca da sempre un armonia interiore con l’universo, e questa armonia si crea allargando il raggio di solidarietà e rispetto. Per noi non esistono popolazioni “primitive” e popoli “civilizzati”, non esistono specie “superiori” o specie “inferiori”, siamo tutti dentro un contesto che l’arroganza capitalistica sta distruggendo per fini di sopravvivenza. Non lasciamoci irretire dalle multinazionali che ci promettono benessere illimitato. Diventiamo consapevoli del fatto che questo “benessere” è il frutto di sangue e sofferenza.

Vorrei concludere con una citazione di Tolstoj: finché esisteranno macelli ci saranno campi di battaglia.

Grazie di cuore

Francesco Albino

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