Contributo al convegno Stop Razzismo (già pubblicato il 15/06/09 su cusa.splinder.com)

ABBIAMO PARTECIPATO AL CONVEGNO DI STOP RAZZISMO CHE SI E’ TENUTO A ROMA IL 13 E 14 GIUGNO. QUESTO E’ IL NOSTRO CONTRIBUTO AL WORKSHOP N° 2. No alle misure razziste, per una scuola aperta a tutti: la differenza come ricchezza.

La scuola è un’istituzione dello Stato, una delle istituzioni fondamentali di qualsiasi Stato moderno, il quale vi forma le nuove generazioni secondo la sua cultura ed i suoi valori fondanti. Perciò in sé non c’è da stupirsi se la scuola può fare pratica di razzismo: ciò rientra nella sua stessa natura essenziale, che è la stessa natura degli Stati. E cioè quella di controllare la popolazione di un dato territorio, entro il quale definire coloro i quali sono i suoi cittadini – secondo determinati canoni di civiltà – e coloro i quali invece sono gli stranieri (fuori dai confini), oppure i clandestini o gli illegali (entro i propri confini).

Ci sembra tristemente logico dunque, che nel bel mezzo di un generale imbarbarimento razzista della società da parte dei governi di turno, anche l’istituzione scolastica sia coinvolta in questo processo.

In appena un paio di decenni, milioni di immigrati ed immigrate hanno lasciato la propria terra natia alla ricerca di condizioni di vita più dignitose, approdando in quello che potrebbe essere definito il “porto sul Mediterraneo di un’Europa assediata dalla disperazione”, e cioè l’Italia. E questo flusso incontrollabile ha messo repentinamente in crisi le istituzioni dello Stato con i loro parametri di civiltà, nonché le tradizioni della gente.

Il dominio di per sé tende sempre alla conservazione, e la sua risposta immediata di fronte a sommovimenti del tessuto sociale che non è in grado di controllare, tende sempre ad essere reazionaria e conservatrice. Ecco spiegata l’escalation di provvedimenti razzisti che dalla metà degli anni ’90 si sono susseguiti in Italia, e che hanno portato allo sviluppo dei C.P.T./C.I.E., fino ad arrivare ai “pacchetti sicurezza” varati dagli ultimi governi di Centrodestra e Centrosinistra.

Certo, all’interno della legalità possono trovare espressione anche degli intenti che cercano di andare in una direzione opposta. Così il diritto legato ad esempio alla Convenzione internazionale dei diritti del fanciullo, o lo stesso articolo 34 della Costituzione Italiana “La scuola è aperta a tutti”, possono contribuire a limitare lo strapotere xenofobo del sistema. Ma questi intenti risulteranno alla lunga impotenti e finiranno col diventare funzionali al sistema stesso, se non si tradurranno nella ricerca di un’autentica trasformazione libertaria della società e della vita (trasformazione che per noi fa ancora rima con rivoluzione).

Convegno Stop Razzismo

Rifiutiamo l’idea che nell’umanità possano esistere discriminanti legate a fattori naturali, culturali o religiosi. Ed anzi riteniamo che quel che più originariamente caratterizza ciò che è umano possa arrivare ad abbracciare tutta la nostra specie. Crediamo perciò che la lotta contro gli aberranti provvedimenti razzisti che il governo sta cercando di far approvare nella scuola, per affermarsi debba svilupparsi in termini di umanesimo e parlare la lingua cosmopolita del dialogo fra esseri umani.

Ma poiché ci ricerchiamo anche in termini genuinamente libertari, sappiamo bene che la scuola attuale è ben lontana dall’essere quel luogo aperto, accogliente e socializzato che questo workshop e questo convegno vorrebbero che fosse. Perché non potrà mai esserlo fino a quando resterà un’istituzione dello Stato.

Pensiamo quindi che per combattere il razzismo nelle scuole sia fondamentale che siano i giovani in prima persona ad aggregarsi in ambiti autonomi e autogestiti, i quali ponendo l’attenzione sulla dimensione umana complessiva, possano fornire un antidoto sociale e culturale contro la xenofobia. Nell’azione diretta e nello smascheramento delle menzogne antropologiche e religiose, in base alle quali il sistema attuale sta chiamando allo scontro di civiltà, e sulle quali altresì il razzismo stesso come fenomeno storico è stato costruito dal potere, in ogni tempo e in ogni luogo.

 CUSA

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gruppo pacifista, ecologista, libertario.
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