13 NOVEMBRE, NEI RECINTI NON CI STIAMO: OPPOSIZIONE AL GOVERNO RENZI SU TUTTA LA LINEA!

norenziIl “rottamatore” Renzi, “uomo nuovo” di una presunta “unica sinistra possibile”, è riuscito in meno di due anni, a smantellare tutto ciò che di significativo, le sinistre in Italia erano riuscite a conquistare, a suon di lotte e mobilitazioni, nei decenni passati. Osando spingersi persino là dove i suoi predecessori di segno politico “opposto”, non avevano ancora osato arrivare

– Riduzione all’osso dei diritti e degli spazi sindacali, con misure restrittive alle mobilitazioni ed agli scioperi, da far luccicare gli occhi a tutti i crociati del Mai più Italia ostaggio dei sindacati!, fra i quali si sono distinti molti cavalieri della destra e del centrodestra, ed accodati diversi dei peggiori mercenari della sinistra e del centrosinistra.

– Accentramento di poteri nell’iter giuridico delle istituzioni parlamentari e democratiche, spacciato per finta funzionalità, e volontà di riduzione dei costi della politica.

– “Presidi-sceriffi”, a immagine e somiglianza di un comparto scuola e di una gioventù, che si vogliono sempre più passivi e indottrinati.

Compiacenti manichini di una “ripresa economica”, fatta di riduzione di diritti e sicurezza sul e del lavoro, abbassamento dei salari reali e relative elemosine di ottanta euro in busta paga.

Siamo in presenza di un disegno politico molto preciso, quello di chiudere i conti con tutto ciò che cerca di mettere in discussione lo stato di cose attuale, e le istituzioni che lo rendono tale. Relegando ai margini della Storia, ogni prospettiva di cambiamento radicale dell’esistente.

La lapidazione mediatica del dissenso – persino quando, oltre che giusto, è persino “autorizzato” – è quotidianamente sotto gli occhi di tutti, come avvenuto ad esempio nella vicenda dei lavoratori del Colosseo, che si sono visti piombare addosso da un giorno all’altro un Decreto Legge totalmente arbitrario, oltre alla pubblica criminalizzazione di una normalissima astensione dal lavoro.

Nonostante il rinnovo generazionale della classe dirigente, incarnato dal capo-scout rignanese, un’intera generazione è rimasta pressoché ancora totalmente tagliata fuori, e cerca faticosamente di trovare un’identità, o una poetica, che storicamente la caratterizzi.

Occorre rilanciare fin da subito, la coscienza anticapitalista e libertaria, basata sulla lotta per l’autogestione del lavoro, sulla rottura ed il superamento delle gerarchie, sulla centralità del movimento e della cooperazione. Nella consapevolezza di un’epoca che si è ormai definitivamente conclusa, e di un orizzonte in cui probabilmente niente di ciò che è stato, potrà più essere dato per scontato.

CUSA

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gruppo pacifista, ecologista, libertario.
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